Carlo Conti, consigliere comunale.
Per una sera con Olga,
la cameriera bianca e rossa,
sono finito in malora nella riva di San Michele,
insieme al benzinaio
e Olga, quella faccia da pagnotta.
Olga Mareschini, cameriera
Alle nove arrivava, la testa grossa i denti grandi,
sedeva, gli occhi ingiù, mi sbirciava. Adelino, che era benzinaio e voleva fare il suonatore,
ogni sera si prendeva una coppetta e m’aspettava.
Poi sui tavoli le sedie, a braccetto fino a casa,
un bacio sulla testa, sulla mano una carezza, e mi salutava.
Venne una sera il consigliere comunale,
all’antipasto occhieggiava
altro pane e mi puntava
il caffè, il fernet, e dritto a casa mi menava.
Quella sera che non si guardarono le carezze,
lui slacciava, la faccia s’informicava, il consigliere comunale m’affogava,
ma poi la porta tremava, Adelino che batteva,
e alla fine l’orecchio se ne andava.
Adelino Casetta, benzinaio.
Era andata niente bene quell'anno.
Il benzinaio nuovo cinque pompe, il bar, i bollini coi regali,
poi la strada nuova,
e gran macchine andavano per la strada nuova.
Allora restava Olga, se ce n’era una che andava bene,
perché anche al complesso eran cominciate le grane.
Col buio portarla a casa, i baci le carezze,
Olga la sera era una mela per bagnarsi la bocca.
Ma poi le guance più rosse e il sedere uno sgabello, andava con le anguille in mano
avanti indietro al consigliere comunale,
quella sera
neanche un’ora, già chiudevan la luce e liberavan le sottane.
Quando mi aveva aperto
quella faccia ridanciana le brillavano gli occhi,
tempo un momento e con le palette era partito l’orecchio.
Quella gridava,
il sangue scolava il consigliere comunale che urlava.
Siam finiti giù dalla riva di San Michele.
Io, Olga e quello, tutti e tre con la testa fracassata.
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